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Una tradizione che dura da più di trecento anni
ALBUM FOTOGRAFICO EDIZIONE 2009
Gli archi di Pasqua di San Biagio Platani, un paesino di circa 4000 abitanti in provincia di Agrigento, sono una delle tante manifestazioni che in occasione della festa della Resurrezione di Gesù si svolgono in Sicilia, ma questa, che si mantiene a San Biagio Platani sin dal 1700, è la più suggestiva, anche perché è unica nel suo genere. E' un rito nato dal culto della Madonna e di Cristo, quando nel '700 sorsero due confraternite: quella dei Madunnara e dei Signurara che ogni anno preparano gli archi con grande maestria e passione. Le due confraternite non sono in opposizione tra di loro, ma con una competizione vivace, mai violenta, la sera del sabato santo finiscono di allestire il corso che si trova davanti la chiesa Madre, sotto i cui archi la mattina di Pasqua si incontrano Gesù Risorto e la Madonna. Il lavoro, che è frutto di ricerca cromatica e di gusto estetico, inizia qualche mese prima e richiede l'impiego di materiale commestibile derivato dalla natura: cereali, legumi, semi di girasole, datteri, alloro, rosmarino, ognuno con il suo significato simbolico. Gli archi sono abbelliti dalle più svariate forme di pane che rappresentano figure umane, animali, fiori dai colori vivaci, resi impermeabili da vernici trasparenti. La struttura che li regge è costituita da canne su cui vengono montati gli addobbi ed architettonicamente rappresenta la facciata, la navata e l'abside di una chiesa.